venerdì 30 settembre 2016

4o anniversario del Blog!

Il mio blog oggi compie 4 anni di attività!! 


Un grazie di cuore a chi mi segue dall'inizio di questa mia avventura, a chi si è aggiunto strada facendo e a chi lo farà da questo momento. 

Antonella Iuliano

giovedì 29 settembre 2016

Presentazione: Classici da (ri)scoprire: Flaubert

Cari lettori,
Ben ritrovati! Oggi torno a parlarvi del progetto Classici da (ri)scoprire ideato da La bottega dei traduttori. Progetto che ha come obiettivo quello di arricchire le nostre librerie di piccole e grandi perle della letteratura mai tradotte in italiano. 
Dopo la prima pubblicazione di tre racconti di Voltaire, scopriamo ancora un autore francese: Gustave Flaubert, considerato l'iniziatore del naturalismo nonché autore del celebre romanzo Madame Bovary. L'opera che vi presento oggi, Un profumo da annusare o I Saltimbanchi, fa parte dei suoi scritti giovanili ed è stata tradotta e curata per la prima volta in italiano da Ramona Loperfido


Titolo:Un profumo da annusare o I Saltimbanchi
Autore: Gustave Flaubert
Traduttore: Ramona Loperfido
Editore: "La bottega dei traduttori" (Youcanprint)
Pagine: 47
Formato: e-book e presto anche in versione cartacea
Prezzo e-book: 1,99 euro
Disponibile su: Amazon e tutti gli store digitali

Sinossi:
“Un profumo da annusare o I Saltimbanchi” fa parte degli scritti giovanili di Gustave Flaubert. Si tratta di un racconto che l'autore stesso definisce “filosofico, morale, immorale, ad libitum” e che contiene un messaggio “triste, amaro, oscuro e scettico”: sarà compito del lettore ricercarlo nel testo e identificarlo. Composta nel 1836, quando Flaubert non aveva ancora compiuto quindici anni, l'opera narra la storia di una famiglia di saltimbanchi sventurati che si ritrova a dover fare i conti con la fame e la povertà. Marguerite, la protagonista, è una donna brutta, invecchiata precocemente a causa delle pene che la vita le ha inflitto. Derisa e disprezzata da una società che non si cura di chi è meno fortunato, la "Rossa Laida" sarà costretta a subire il tradimento del marito Pedrillo con la saltimbanca Isabellada, una ventenne “bella, incoronata di fiori, di profumi e d'amore”. La gelosia e la rabbia prenderanno così il sopravvento e Marguerite, tanto risoluta quanto disperata, compirà un gesto estremo che sancirà il punto di non ritorno della storia, l'epilogo "bizzarro e amaro" già preannunciato dall'autore stesso nella sua introduzione al racconto. La scelta di inserire “Un profumo da annusare o I Saltimbanchi” all'interno della collana "Classici da (ri)scoprire" nasce dall'idea di rendere fruibile al lettore italiano un testo quasi del tutto sconosciuto nel nostro panorama letterario e che, al contrario, meriterebbe una grande attenzione. A differenza delle opere più note del nostro autore quali “Madame Bovary”, “L'educazione sentimentale” o “Salammbô”, infatti, gli scritti giovanili di Flaubert occupano ancora un ruolo marginale. Eppure le tematiche trattate e lo stile adottato lasciano già presagire la dimensione letteraria che assumerà poi il Flaubert della maturità. Il sogno, l'evasione mentale, le allucinazioni regalano attimi di speranza fugace a personaggi ben tipizzati che, annientati da una natura "che si è fatta matrigna", lottano contro la sofferenza e le ingiustizie sociali. Alla fine chi vincerà?


Ramona Loperfido: Pugliese, classe ’84, inguaribile francofila. Nata e cresciuta con una passione smisurata per le lingue straniere, i libri e le parole. Ha studiato traduzione economico-giuridica all’Université Jean Moulin di Lione e si è specializzata in Traduzione Editoriale presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori di Forlì. Attualmente lavora come traduttrice e consulente linguistica freelance specializzata in francese europeo e canadese e in inglese, soprattutto nell’ambito dell’amministrazione e del marketing aziendale, anche se la letteratura rimane comunque il suo interesse più grande. Adora la lettura in lingua originale, la scrittura creativa e i viaggi culturali. Scrive di lingue e traduzione sul suo blog (RL Traduzioni) e ha un romanzo in cantiere.

A presto con un nuovo titolo inedito direttamente da La bottega dei traduttori.

Antonella Iuliano

giovedì 8 settembre 2016

Charlotte Brontë. Una vita appassionata di Lyndall Gordon

"La voce di Charlotte Brontë offriva al lettore un'esperienza condivisa, coinvolgente, di autentica confessione, spogliata dei lussuosi orpelli delle storie romantiche ambientate nell'alta società e capace di giungere alle nude verità della vita interiore." 

Buon giorno lettori,
Finalmente oggi vi parlo della mia ultima, densissima lettura brontëana: Charlotte Brontë. Una vita appassionata di Lyndall Gordon, edita lo scorso aprile da Fazi Editore, in occasione della ricorrenza del bicentenario della nascita dell’autrice inglese.

Lyndall Gordon, docente di letteratura inglese a Oxford e biografa d'importanti scrittrici del passato, in questa biografia traccia un ritratto di Charlotte Brontë che punta a dare risalto a quel fuoco sepolto e a quella passionalità che appartennero all’amata mamma di Jane Eyre, ma che in epoca vittoriana erano malviste e, specie se possedute da una donna, tacciate di volgarità. Siamo dinanzi a un lavoro che, attraverso un attento esame dei documenti e delle fonti, auspica di colmare la distanza tra la timidezza che Charlotte Brontë mostrò sempre nella sua vita pubblica e quello che lei stessa definiva il suo “carattere domestico”, conosciuto da pochi intimi. 

Per raccontare la storia di Charlotte Brontë in modo efficace bisogna partire da quella canonica squadrata e costruita in pietra grigia immersa nelle brughiere dello Yorkshire, nel nord dell’Inghilterra. Quella “Terra del Silenzio” come Charlotte stessa la definì, dove con le sorelle e l’unico fratello, rimasti orfani di madre, avevano libero sfogo dopo essere rimasti stipati nella loro piccola stanzetta a immaginare e a scrivere di mondi fantastici. È appunto partendo dall’infanzia e dall’adolescenza dei giovani Brontë che Lyndall Gordon ci accompagna nel percorso di formazione di una ragazza prima e una donna poi, che combatté il grigiore di un’esistenza appartata e i tanti dolori che il destino le inflisse con il suo dono più prezioso: l’immaginazione. 
La sete di conoscenza e di parole che caratterizzò la sua vita era ben celata dietro la modesta facciata di figlia di un curato. Un desiderio di essere e di vivere oltre la realtà che le era concessa l’accompagnò sempre. Il suo era uno spazio non visto, una copertura silenziosa che rappresentava una protezione ma allo stesso tempo anche una sfida. Era una donna dall’aspetto singolare, non in linea con i canoni di bellezza vittoriani, piuttosto anonima all’apparenza ma accesa da un fuoco interiore che si rifletteva nei suoi occhi luminosi, nelle sue risposte perspicaci e intelligenti, ma soprattutto nelle sue opere. Una scrittrice che scelse di camminare invisibile sotto lo pseudonimo maschile di Currer Bell.

"In pubblico parlava solo di disperazione e dovere, ma tra le mura domestiche teneva in vita una forma di esistenza alternativa - la vita ininterrotta dell'arte."


In questa biografia che ripercorre le tappe della sua esistenza, ben note ai lettori delle sorelle Brontë, grande rilevanza assume la disamina che Gordon fa proprio dei romanzi di Charlotte. Dall’appassionante Jane Eyre che la consacrò tra i grandi della letteratura al romanzo sociale Shirley, da Il professore al più personale e maturo Villette, riusciamo a intravedere la mano che li compose e la mente che li ideò, quando, come e perché. 
Molto spazio è dedicato anche ad alcuni legami particolari che Charlotte strinse durante la sua vita. Certamente fu centrale il suo rapporto con il professore belga Constantin Heger che ne influenzò la maturazione e le opere, e su tale relazione Gordon indugia molto per chiarire che l’interesse della Brontë verso quest’uomo non era di natura romantica o sessuale, bensì puramente intellettuale: lui fu il primo a cogliere la sua vera natura e il solo a saperla stimolare verso nuovi orizzonti. Lo stesso accadde in seguito, quando ormai era un'autrice affermata, nel rapporto, soprattutto epistolare, che ebbe con il suo editore, George Smith. 
Si tratta di una biografia che cerca la vera natura di Charlotte attraverso i suoi scritti, molto ricca, curata nei dettagli, forse un po’ ripetitiva in alcuni punti che rischiano di rallentarne il ritmo. Bisogna prendersi il giusto tempo per leggerla e soprattutto per goderla in ogni sua parte. Un memoriale, dunque, senza il retaggio dell’epoca in cui Charlotte Brontë visse e dal quale emerge una scrittrice che nella solitudine trovò la sua più grande libertà, l’arte; ma anche una donna che seppe sollevare il capo e vivere nonostante le numerose perdite che costellarono la sua esistenza. 

"Charlotte, in quanto sopravvissuta, vide sei vite recise. Una persona normale sarebbe rimasta schiacciata dal dolore, ma Charlotte Brontë non era una persona come le altre. Più volte, grazie all'immaginazione, seppe reinventarsi la vita a partire da trame esistenziali che altri avrebbero trovato scoraggianti: la governante senza volto, l'inutile zitella, la figlia e moglie devota. Ebbe la determinazione del pellegrino... quando le speranze venivano a mancare da un lato, si voltava dall'altro."

Consiglio Charlotte Brontë. Una vita appassionata soprattutto a chi ha letto tutti i romanzi della Brontë e magari anche alcuni scritti giovanili, perché ritengo sia una biografia adatta a lettori già rodati.
  
Antonella Iuliano
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mercoledì 7 settembre 2016

La biblioteca di Eliza: "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano - Recensione

"Storia di perdita e di ricerca, Come petali sulla neve è un romanzo dal taglio particolare. La passione per la letteratura e per i classici dell'autrice si sente in ogni parte del libro, dalla trama, allo stile, dai personaggi alle tematiche, e questo fa si che il romanzo, pur ambientato nella modernità, acquisisca comunque un taglio quasi da "altri tempi".


Da questo amore per la letteratura deriva anche un stile piuttosto preciso, alto, dalla prosa fine, ricercata, elegante..."

Leggi la recensione su La biblioteca di Eliza

martedì 6 settembre 2016

Presentazione: Classici da (ri)scoprire: Voltaire

Buongiorno cari lettori,
Oggi inauguro la nuova collaborazione del blog presentandovi il primo classico riscoperto da La bottega dei traduttori: si tratta di una raccolta di tre racconti di Voltaire intitolati Cosi-Sancta, Il Sogno di Platone, Avventura indiana e tradotti da Sergio Piscopo.



Titolo: "Il Sogno di Platone, Avventura indiana, Cosi-Sancta: tre racconti di Voltaire"
Autore: Voltaire
Traduttore: Sergio Piscopo
Editore: "La bottega dei traduttori" (Youcanprint)
Pagine: 23
Formato: e-book e cartaceo
Prezzo e-book: 0,99 euro
Prezzo cartaceo: 6,00 euro (Link)
Disponibile su: Amazon e tutti gli store digitali

Sinossi:
Nel boccaccesco racconto Cosi-Sancta (1746), testo fintamente mutuato da La Città di Dio di Sant'Agostino, la protagonista si troverà, suo malgrado, a tradire suo marito per ben tre volte, nonostante le sue intenzioni siano sempre state virtuose. Cosi-Sancta dovrà svelare un arcano, rispondendo a un quesito alquanto singolare: può da un piccolo male derivare un grande bene?
Ne Il Sogno di Platone (1756), Voltaire immagina che il filosofo ateniese abbia avuto un sogno, nel quale fantastica di una ipotetica diatriba scaturita tra i geni che hanno creato i vari pianeti. Uno di questi deride con malizia Demogorgone, il creatore della Terra, rinfacciandogli di aver plasmato un pianeta imperfetto. La sentenza del grande Demiurgo, nondimeno, risulta essere una lezione piuttosto pungente, accompagnata da una scarsa dose di modestia.
Nella Avventura indiana (1766), il filosofo parigino ci racconta di un Pitagora sventurato il quale, trovandosi in India, assiste al supplizio di due giovani indiani condannati al rogo per aver dubitato della sostanza di due divinità indù. Tuttavia, egli riuscirà a salvarli anche se, per uno scherzo del fato, non riuscirà a salvare se stesso. Non a caso, la lapidaria chiosa finale porta con sé un'amara ironia: "si salvi chi può!".


Sergio Piscopo: Laureato in linguistica e traduzione specialistica, è attualmente dottorando presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”. Ha tradotto per la Società Editrice Montecovello “Taide” di Anatole France e pubblicato per “La Bottega dei Traduttori” tre racconti brevi di Voltaire (Cosi-Sancta, Il Sogno di Platone, Avventura Indiana).

A prestissimo con una nuova chicca dalla letteratura francese tradotta in bottega. 

Antonella Iuliano

lunedì 5 settembre 2016

Ambasciatrice de La bottega dei traduttori

Carissimi lettori,
Ben ritrovati! Settembre è finalmente arrivato e le attività letterarie stanno man mano riprendendo il loro normale corso. 
Per me questo mese è iniziato con una graditissima novità, infatti, questo breve post lo sto scrivendo per annunciare a chi mi segue e a chi, invece, passa di qui per la prima volta, che una nuova, interessantissima collaborazione si aggiunge all'agenda del blog.  
Mi è stata offerta la possibilità di diventare Ambasciatrice de La bottega dei traduttori, un progetto davvero valido per ogni amante della letteratura straniera; ovviamente ho accettato con gioia, per cui prestissimo, già tra poche ore, vi presenterò una chicca letteraria tradotta per la prima volta in italiano.  
Prima, però, passo a illustrarvi di cosa si occupa lo staff di traduttori laboriosi presenti nella bottega.  


L’iniziativa nasce per dare risalto ai classici della letteratura straniera mai tradotti in lingua italiana (o le cui precedenti traduzioni sono ormai introvabili perché fuori commercio) di autori noti e meno noti del panorama letterario mondiale, con particolare attenzione alla forma del racconto breve, genere oggigiorno da rivalutare e diffondere il più possibile.
Il progetto mira, col tempo, a creare una solida community di traduttori, animati dalla passione per la letteratura, il desiderio di sfruttare le proprie competenze per condividere con i lettori piccole grandi gemme dimenticate e maturare esperienza attraverso il confronto e lo scambio reciproco.

Ringrazio Annarita Tranfici per la fiducia e la stima,

Antonella Iuliano